Si è tenuta, presso la sede di LU-VE Group, la presentazione del libro “La fabbrica di scambiatori di calore umano”, scritto da Antonio Gervasio, medico e responsabile della Cooperativa Sociale Alfa di Lomazzo (CO) – società attiva nell’inserimento lavorativo di persone con disabilità e svantaggi sociali – e pubblicato da LU-VE Group. L’evento ha visto la partecipazione dell’autore Antonio Gervasio, di Fabio Liberali, in rappresentanza della società, e della curatrice Maria Tatsos.
Opportunità
Il volume raccoglie le storie e le esperienze di persone con disabilità psichiche e sociali che, grazie al progetto di integrazione lavorativa di LU-VE Group e Cooperativa Sociale Alfa, hanno trovato un’opportunità di riscatto nel mondo del lavoro. Attraverso racconti toccanti e autentici, il libro descrive il valore terapeutico del lavoro, la dignità che esso restituisce e il ruolo fondamentale delle aziende nel promuovere un modello di inclusione concreta. Il ricavato delle vendite andrà interamente alla Cooperativa Alfa.
Il progetto è nato nel 2006 con il nome “Come le scarpe nel frigorifero”, omonimo progetto editoriale uscito nel 2016, a cura di Officina della narrazione.
In questi anni 129 soci della Cooperativa Alfa hanno lavorato nello stabilimento LU-VE di Uboldo, di cui 68 con forme di invalidità (55 psichici; 3 fisici e 10 con svantaggio sociale). L’azienda ha assunto stabilmente 9 di questi lavoratori.
Attualmente, 28 persone della cooperativa operano nello stabilimento di LU-VE a Uboldo: 17 con disagio psichico, 4 invalidi civili e 7 non invalidi. Questi lavoratori svolgono diverse mansioni, tra cui pulizia, giardinaggio, logistica e gestione ambientale, contribuendo al funzionamento e alla qualità dell’ambiente aziendale.
I lavoratori di Cooperativa Alfa sono anche inseriti nell’ambito dei corsi interni di formazione – ad esempio corso di carrellisti, primo soccorso, gestione rifiuti – e LU-VE Group agevola l’accesso in azienda dei servizi territoriali per l’inserimento lavorativo di invalidi, dei servizi sociosanitari e dei servizi psichiatrici delle aziende ospedaliere, affinché il percorso di inserimento lavorativo sia trasparente e controllato anche dagli enti pubblici.
Dichiarazioni
Fabio Liberali, Chief Identity & Communications Officer di LU-VE Group ha dichiarato: «Il fattore umano e l’inclusività non sono concetti astratti, ma sono fatti di persone. Pensare di inserire disabili psichici in un’azienda metalmeccanica è un po’ anticonvenzionale. Eppure, il nostro progetto funziona da 20 anni! Ogni giorno, un gruppo di una ventina di persone di Alfa si integra nella comunità di LU-VE. Il lavoro diventa terapia, redenzione e restituzione della dignità, rubata dalla malattia o dalle avversità. Il lavoro che produce qualità della vita, dignità, riconoscimento, rispetto e autostima. I nostri colleghi di Coop Alfa, nella loro semplicità, mettono al primo posto la bellezza delle piccole cose, dei piccoli gesti di affetto e attenzione che formano un capitale relazionale impagabile, ma vitale per il nostro stabilimento di Uboldo».
Antonio Gervasio, medico e responsabile della Cooperativa Sociale Alfa ha commentato: «I malati psichiatrici che arrivano a noi, sono gli ultimi degli ultimi, ammalati e poveri: poveri economicamente, poveri di relazioni sociali, poveri intellettivamente e culturalmente, poveri di prospettive per il futuro, famiglie povere e molto spesso con altri problemi. La terapia vera è trovarsi in un ambiente normale, avere un ruolo anche minimo, ricevere uno stipendio ogni mese, essere considerati anche come lavoratori. Quello che ci permette di fare LU-VE Group è assolutamente encomiabile. Alfa ce la mette tutta, i ‘ragazzi’ si impegnano, ma soprattutto l’azienda e la famiglia Liberali ci stanno permettendo di portare avanti un’iniziativa che difficilmente si potrebbe sviluppare in altre realtà di fabbrica».