Spazi di lavoro concepiti per il benessere

Sidera
Progettato da tissellistudioarchitetti, il nuovo headquarters Sidera di CIA Conad a Forlì è un edificio attentamente personalizzato

Negli edifici per l’attività intellettuale, il comfort termoigrometrico è fra gli aspetti più importanti ai fini della qualità ambientale percepita: ecco le soluzioni sviluppate per una delle opere più interessanti dell’office design contemporaneo.

Sidera è il nuovo headquarters di CIA Conad, fra i princi­pali attori della grande distribuzione italiana, attivo da 65 anni su tutto il territorio nazionale. Caratterizzato da un’architettura essenziale e rigorosa, l’edificio è risultato di un progetto altamente personalizzato, in cui tutte le scelte sono state orientate alla valorizzazione dell’i­dentità del manufatto e alla creazione di spazi di lavoro dall’e­levata qualità percepita, in termini di immagine e di comfort ambientale.

Dal concept progettuale fino all’allestimento degli spazi interni, l’intero percorso è stato orientato e coordinato da tissellistudioarchitetti, affiancato da realtà specialistiche che esprimono alcune delle eccellenze locali in ambito HVACR, fra cui la società Idrotermica Coop che ha curato la progettazione esecutiva e l’installazione degli impianti meccanici.

Varietà e unità

Situato alla periferia di Forlì, in una zona industriale prossima alle principali arterie stradali, Sidera emerge rispetto all’anonimo contesto grazie a un involucro edilizio che abbina forme semplici e geometrie complesse. L’edificio in linea (lunghezza circa 100 m; altezza circa 33 m) si sviluppa sopra il basamento ipogeo: due ali asimmetriche, a corpo triplo con orientamento prevalen­te est-ovest, sono incardinate all’unico nodo della circolazione verticale. La struttura portante è realizzata in calcestruzzo ar­mato, con componenti in carpenteria metallica e legno lamellare per i volumi all’ingresso e sommitale.

I prospetti esposti a nord e sud sono scanditi dal ritmo serrato delle lame frangisole ver­ticali, che proteggono gli ambienti dal surriscaldamento estivo garantendo al contempo la completa trasparenza degli spazi, da pavimento a soffitto. L’uso di alluminio, vetro e cemento, trattati per esaltarne la naturale bellezza, e la diretta relazione visiva fra interno ed esterno sono fra gli elementi che concorrono al be­nessere degli utenti, secondo i principi della neuro-architettura. Quest’ultima è una disciplina che esplora come lo spazio abitato influenzi emozioni e comportamenti, per orientare la progetta­zione verso il benessere psicofisico degli utenti.

Sidera
Sidera è stato concepito come una “macchina per il comfort”, in cui l’integrazione dei terminali nell’interior design è parte integrante dell’immagine degli ambienti di lavoro (tissellistudioarchitetti)

Gli spazi di lavoro sono ampi, luminosi e molto ben isolati dal punto di vista acustico: sono stati evitati gli open space senza rinunciare a funzionalità e flessibilità. L’accurata integrazione dei terminali tecnologici nell’interior design esalta l’immagine accogliente degli ambienti di lavoro. Tutte queste caratteristiche rendono Sidera un’iconica “macchina per il comfort”, capace di stimolare creatività e produttività.

COMPONENTI CALIBRATE E CONTROLLATE «I precetti della neuro architettura hanno guidato le scelte progettuali, alla ricerca dello spazio lavorativo ideale. Luce, aria, suoni e visuali entrano nell’edificio come componenti calibrate e controllate. Le tecnologie per la ventilazione, ad esempio, rendono l’aria interna pulita e salubre. Tutti questi fattori, uniti al controllo maniacale dell’isolamento acustico, garantiscono condizioni lavorative di estremo benessere psicofisico, che si traducono in una maggiore qualità del lavoro». – Arch. Filippo Tisselli, tissellistudioarchitetti

Spazi e funzioni

Il sito d’intervento è stato modellato per includere percorsi pe­donali e veicolari. Con circa 22.000 piante e 300 alberi di nuo­va piantumazione, il giardino che circonda Sidera arricchisce la biodiversità ed esalta il volume edifica­to.

L’ingresso pedonale è rivolto a set­tentrione e introduce la hall, dalla quale si accede a tutti gli spazi collettivi e al candido vano scale-elevatore, percor­so da ascensori panoramici e sormon­tato da uno spettacolare lucernario. Gli spazi connettivi sono concepiti come luoghi adatti alle relazioni e al relax. L’assetto spazio-funzionale si sviluppa su otto livelli e risponde a principi di razionalità nell’o­rientamento, con un semipiano dedicato a ciascuno dei diparti­menti aziendali.

Dal basso verso l’alto sono presenti:

  • autorimessa (circa 200 posti auto), archivi e locali tecnici (pia­no interrato);
  • ingresso principale, hall con reception, sala formazione, foyer che introduce all’auditorium (200 posti), mensa e altri spazi di supporto (piano terreno);
  • circa 150 uffici fra singoli e doppi e 12 sale riunioni, distribuiti da corridoi centrali (piani da 1 a 5);
  • area direzionale con sala consiglio e sala riunioni, circondata da un giardino pensile.

SideraGeneralità degli impianti meccanici

Situato in zona climatica D (2.087 GG; condizioni esterne: T est. -5 °C nella stagione invernale; T est. 32 °C con u.r. 50% nella stagione estiva), Sidera (superficie utile circa 12.000 m², volu­me lordo climatizzato circa 29.500 m³) è equipaggiato con un impianto di climatizzazione che garantisce a tutti gli ambienti abitati (hall, uffici, sale riunione, auditorium, ecc.) le seguenti condizioni operative:

  • min 20 °C con u.r. >40%, nella stagione invernale;
  • max 26 °C con u.r. 40÷60%, nella stagione estiva.

Incaricata della progettazione esecutiva, costruttiva e della rea­lizzazione degli impianti meccanici, Idrotermica Coop ha esegui­to una soluzione centralizzata basata su generatori termofrigori­feri aria/acqua ad alimentazione elettrica, che producono i fluidi termovettori destinati a:

  • superfici radianti, prevalentemente a soffitto negli spazi di la­voro, e ventilconvettori integrativi;
  • UTA centralizzate equipaggiate con recuperatori di calore, per impianti a tutt’aria e ad aria primaria.

Fra gli obiettivi del progetto impiantistico si distinguono:

  • ottimizzazione del comfort termoigrometrico e acustico;
  • massima efficienza e risparmio dal punto di vista energetico;
  • sicurezza;
  • flessibilità d’esercizio e gestionale;
  • facilitazione delle operazioni di manutenzione.

Tutta l’impiantistica meccanica, elettrica e speciale è gestita da un BMS del tipo aperto e implementabile con nuove installazioni e funzionalità, che opera il controllo su ogni spazio e componen­te tecnologico mediante contatori, sensori (presenza, luminosi­tà, ecc.), con gestione facilitata mediante pagine web interattive. Oltre agli impianti idrico-sanitari e di scarico sono inoltre presen­ti impianti di sicurezza antincendio e la rete di adduzione per l’impianti di irrigazione.

Il miglior comfort termoigrometrico possibile
Michele Gardella,
Presidente di Idrotermica Coop

Michele Gardella è Presidente di Idrotermica Coop, società con sede a Forlì che ha progettato e installato gli impianti meccanici: «CIA è un cliente storico: lavoriamo con loro da molti anni e, grazie al consolidato rapporto di fiducia, per Sidera ci è stata affidata anche la progettazione esecutiva. Ovviamente non è stato facile: le aspettative del committente erano elevatissime e gli architetti hanno profuso il massimo impegno per esaudirle.

Considerando la complessità dell’opera, la continua evoluzione del quadro esigenziale e le varianti al progetto succedutesi nel tempo, per la nostra realtà si è trattato di un importante banco di prova. Oggi possiamo osservare un edificio dalla notevole qualità architettonica, costruito con soluzioni e tecnologie di riferimento nel mercato e fortemente integrate fra loro, con un’attenzione sartoriale alla cura di ogni dettaglio. Tutti questi aspetti sono motivo di grande orgoglio per il nostro team».

Qual è stato l’obiettivo principale dell’intervento?

«Raggiungere il miglior comfort termoigrometrico possibile, allineato agli stessi livelli di benessere garantiti ad esempio dal disegno e dalle prestazioni delle facciate, per quanto riguarda l’illuminazione naturale. In questo caso, il soffitto radiante svolge un ruolo determinante, come confermato dai test effettuati nel laboratorio del produttore. Prima di procedere con il progetto costruttivo abbiamo infatti allestito un moke-up in scala reale dell’ufficio tipo, completo di tutti i componenti impiantistici perfettamente funzionanti, che è servito anche per le valutazioni circa la diffusione dell’aria, l’isolamento acustico e l’automazione applicata.

Oggi Sidera sta ottenendo importanti riconoscimenti per il suo design architettonico, ma per parte nostra il principale risultato è l’amplissimo gradimento degli utilizzatori circa il grado di benessere percepito. Dobbiamo anche riconoscere il contributo di Eta Beta, la società controllata da Idrotermica Coop che ha curato il TAB commissioning e che si occupa della gestione e manutenzione dell’edificio».

Quali altri aspetti distinguono gli impianti di Sidera?

«Restando nell’ambito meccanico, la scelta di utilizzare un impianto water-mist per l’estinzione automatica degli incendi nelle zone per uffici testimonia l’attenzione del committente rispetto al valore non solo dell’opera, ma anche del lavoro del proprio personale. Sidera è perciò una grande architettura impiantistica in cui ogni componente è stato attentamente personalizzato, come nel caso dell’avanzato BACS, che abbiamo affidato a un’altra realtà romagnola di riferimento per il settore della building automation».

Centrale e sottocentrali

La centrale termofrigorifera è situata in uno spazio ipogeo, ester­no rispetto al sedime dell’edificio e parzialmente coperto. La presenza dei generatori è evidenziata dai suggestivi silenziatori acustici a ogiva, in acciaio inox, appositamente disegnati dallo studio di architettura e installati sui ventilatori di condensazione dei generatori.

I fluidi termovettori sono prodotti a 45 °C (-5 °C) e a 6 °C (+5 °C) da 3 gruppi polivalenti con condensazione ad aria (ciascuno: 372 kWt; 340 kWf), equipaggiati con:

  • doppio circuito frigorifero riempito con R410A;
  • 4 compressori scroll;
  • 8 ventilatori elicoidali;
  • scambiatore principale e secondario lato acqua a piastre sal­dobrasate in acciaio inox isolato;
  • scambiatore lato aria a batteria, con geometria corrugata per incrementare l’efficienza dello scambio termico.
Sidera
Le tre unità polivalenti della centrale termofrigorifera riprese durante i lavori: i ventilatori sono celati da brevi canali in acciaio disegnati e realizzati ad hoc (Paolo Lorenzi, CMB Carpi)

La suddivisione del carico su più generatori e i 4 gradini di par­zializzazione di ciascun generatore permettono di modulare la potenza erogata in funzione delle condizioni operative effettive, ottimizzando l’efficienza complessiva, e di alimentare le utenze prioritarie in caso di fermo di una delle pompe di calore. Trami­te i collettori generali situati nelle due sottocentrali, situate alle estremità del corpo di fabbrica, i gruppi polivalenti alimentano i circuiti di distribuzione, in dettaglio:

  • pannelli radianti a 37÷33 °C e a 15÷17 °C;
  • ventilconvettori e UTA a 45÷40 °C e a 7÷12 °C.

Le sottocentrali sono collegate da tubazioni che percorrono il ca­vedio ipogeo situato lungo il fronte nord dell’edificio. Le linee di ritorno alla centrale termofrigorifera convergono verso accumuli termostatici caldo e refrigerato (ciascuno capacità 1.000 l). I cir­cuiti dispongono di elettropompe con le seguenti caratteristiche:

  • portate 45,9 e 53,3 m³/h e prevalenza 150 kPa, in centrale;
  • portate da 109,5 (ventilconvettori e UTA) a 19 (pannelli radian­ti) m³/h e prevalenza da 246 a 110 kPa, nelle sottocentrali.
I fluidi termovettori a 45 °C e a 6 °C sono inviati alle due sottocentrali di pompaggio, situate alle estremità del fabbricato, per la distribuzione alle utenze (Paolo Lorenzi, CMB Carpi)

Terminali in ambiente

Le reti in tubazioni di acciaio nero percorrono i cavedi verticali e si ramificano ai vari piani, percorrendo i vani dei controsoffitti. Nelle aree destinate a uffici, gli spazi di lavoro e i corridoi sono climatizzati prevalentemente da pannelli radianti a soffitto, realizzati con doghe metalliche e tubazioni in polietilene con caratteristiche di elevato comfort termoacustico.

Le superfici radianti a soffitto si estendono per circa 5.000 m²: la soluzione è particolarmente efficiente specie nel caso di raffrescamento, con rese superiori a 100 W/m² (Agenzia Camporesi)

Estesa su una superficie di circa 5.000 m², questa soluzione è particolarmente efficiente dal punto di vista energetico specie nel caso di raffrescamento, con rese superiori a 100 W/m², mentre in riscaldamento la resa è nell’ordine di circa 70 W/m². La forma lineare delle doghe, inoltre, ha permesso di semplificare il processo di posa all’interno di ambienti che, per scelta progettuale, presentano normalmente una pianta irregolare.

I singoli locali e i corridoi sono equipaggiati con valvole di intercettazione motorizzate a 6 vie e ai collettori, con allacci in tubazione multistrato. In alcuni spazi (uffici, aree relax, hall, foyer, sala formazione, ecc.) è prevista l’integrazione mediante ventilconvettori, mentre altri ambienti (connettivo verticale, sbarchi elevatori, ecc.) sono climatizzati esclusivamente da ventilconvettori, collegati alle reti idroniche da tubazioni multistrato.

A seconda degli ambienti serviti i i fancoils sono posizionati:

  • a pavimento (incassati o addossati alla parete), a parete (incassati) e a soffitto (canalizzabili), con alimentazione a 4 tubi;
  • in alcuni casi anche a soffitto, a 2 tubi per la sola integrazione del raffrescamento estivo.
I ventilconvettori incassati a pavimento nelle sale direzionali all’ultimo piano creano condizioni microclimatiche
ideali anche in presenza di ampie vetrate
(Gec.al)

Gli spazi dell’area direzionale dispongono di soli ventilconvettori da incasso a pavimento, con griglia pedonabile e collegamento alle canalizzazioni aerauliche di mandata. Anche i locali di supporto al livello -1 sono dotati di ventilconvettori o predisposti per la loro futura installazione (archivi, depositi, ecc.). Il locale tecnico che ospita UPS e altri impianti elettrici e speciali è invece dotato di un impianto indipendente a espansione diretta con split a parete. Nei servizi igienici sono installati termoarredi per il solo riscaldamento invernale.

Impianti aeraulici

L’impianto di ventilazione meccanica è attestato su 5 UTA indi­pendenti per:

  • hall e foyer (mandata 2.500 m3/h; ripresa 1.800 m3/h);
  • auditorium e sala formazione (12.000 m3/h; 10.500 m3/h);
  • uffici settore ovest (mandata 14.000 m3/h; ripresa 14.000 m³/h);
  • uffici settore est (mandata 17.000 m3/h; ripresa 15.000 m³/h);
  • area direzionale (2.100 m³/h; 1.900 m³/h).
L’auditorium è climatizzato da un impianto a tutt’aria basato su un’UTA dedicata, con diffusori lineari a soffitto e a pavimento, del tipo pedonale o sottopoltrona (tissellistudioarchitetti)

Tutte le UTA sono accuratamente silenziate ed equipaggiate con:

  • serrande motorizzate di presa ed espulsione dell’aria esterna;
  • pre-filtrazione G4 e filtrazione F8;
  • recuperatore di calore a rotore igroscopico ad alta efficienza (3A);
  • ventilatori plug-fan EC (inverter) per mandata e per ripresa;
  • batterie calda, fredda e post-riscaldamento;
  • predisposizione per umidificazione a vapore;
  • quadri elettrico e di regolazione interfacciati con il BMS.
La ventilazione meccanica è affidata a 5 UTA, di cui 3 situate in prossimità degli ambienti serviti per minimizzare la lunghezza delle canalizzazioni (Paolo Lorenzi, CMB Carpi)

A seconda dei casi le canalizzazioni sono realizzate con pannelli sandwich o in lamiera metallica, con sezione rettangolare.

Per il ricambio dell’aria negli uffici le canalizzazioni montanti at­traversano i cavedi, posti alle estremità dei corpi di fabbrica, e si diramano ai piani con canali celati dai controsoffitti. L’aria è immessa a 20÷26 °C a seconda della stagione, con regolazione dei flussi affidata a cassette a portata variabile. L’immissione è demandata generalmente a diffusori a soffitto, del tipo lineare a lancio orientabile, con ripresa a bocca libera mediante asole pe­rimetrali.

Le altre UTA sono situate in prossimità degli ambienti serviti, perciò le canalizzazioni sono di lunghezza molto conte­nuta. A seconda dei casi l’immissione è affidata a:

  • diffusori lineari con lancio orientabile, a soffitto;
  • diffusori da incasso a pavimento, del tipo pedonale o sottopol­trona (nell’auditorium);
  • bocchette da incasso a pavimento;
  • bocchette a parete.

Le riprese sono normalmente celate alla vista, generalmente del tipo con griglia o a bocca libera alloggiate nei controsoffitti dotati di asole perimetrali. Sidera è dotato anche di un impianto di pressurizzazione dei filtri a prova di fumo, composto da unità ventilanti a soffitto e a parete (portata massima 3.030 m3/h).

Altri impianti idrici

La fornitura dell’acqua potabile è attestata sull’acquedotto co­munale. Previo passaggio in un filtro dissabbiatore autopulente, l’acqua è inviata a un serbatoio (1.000 l) che precede gruppo di pressurizzazione elettronico a inverter, addolcitore a scambio di basi e stazione di dosaggio dei composti anticorrosivi, antincro­stanti e anti-legionella, per l’invio all’impianto idrico-sanitario.

L’acqua per usi tecnici subisce un ulteriore trattamento con an­tincrostante e biocida prima dell’invio alla centrale termofrigori­fera. La rete idrico-sanitaria è realizzata con tubazioni in acciaio zincato con tratti terminali in multistrato, ed è equipaggiata con terminali per la miscelazione termostatica a risparmio idrico.

La produzione dell’ACS è demandata a preparatori istantanei, si­tuati nei vani tecnici prossimi ai servizi igienici e alimentati con acqua a 45 °C attinta dal circuito caldo per la climatizzazione.

L’estinzione degli incendi è demandata a tre diversi impianti:

  • water-mist, a protezione dei principali ambienti collettivi (hall, foyer, auditorium), degli uffici e delle aree direzionali;
  • a idranti, del tipo a parete e soprasuolo con attacco per au­topompa, per gli altri ambienti costruiti (connettivo, spazi di servizio, ecc.) e le zone all’aperto;
  • sprinkler, dedicato alle centrali antincendio.

Le centrali sono unificate in un unico locale tecnico, dotato di aerotermo (3 kW) ed estrattore (1.400 m3/h), e dispongono di una riserva di 110 m³ d’acqua in una vasca interrata sottostan­te il giardino. La centrale dell’impianto water-mist è composta da un’unità con elettropompe ad alimentazione elettrica sicura (245 l/min a 140 bar), che riceve 14,7 m³/h d’acqua dalla pompa sommersa. La distribuzione è affidata a tubazioni in acciaio inox.

La centrale dell’impianto a idranti e sprinkler dispone di moto­pompa ed elettropompa, entrambe con portata di 47 m3/h più elettropompa pilota, che alimentano reti di distribuzione in ac­ciaio e pead (se interrate). L’impianto di irrigazione è alimentato da un pozzo artesiano e, se necessario, direttamente dall’acque­dotto, senza alcun trattamento dell’acqua.

Automazione integrata – Idrotermicacoop ha affidato a Casadei & Pellizzaro la messa a punto del sistema che controlla il funzionamento dell’intero edificio.

Si tratta di un BACS multiprotocollo e multibrand, personalizzato per massimizzare efficienza e comfort e per garantire semplicità d’uso, flessibilità ed espandibilità, che si occupa di:

  • monitoraggio degli impianti (elettrici, meccanici, di sollevamento delle acque e d’irrigazione);
  • monitoraggio energetico (generale e locale);
  • regolazione climatica, trattamento dell’aria e ventilazione meccanica;
  • illuminazione (dimmerazione, temperatura di colore, tonalità luminosa) e azionamento automatico degli oscuranti;
  • gestione dei varchi d’ingresso, controllo accessi e lettura targhe, protezione anti-intrusione, videosorveglianza;
  • sicurezza antincendio;
  • prenotazione spazi comuni;
  • infotainment.

L’infrastruttura integra differenti tecnologie: controllori e supervisore utilizzano Bacnet/IP, DALI gestisce l’impianto di illuminazione, valvole e sensori in ambiente hanno tecnologia Modbus RTU. I dispositivi wireless sono controllati tramite MQTT.

Per l’automazione degli impianti HVAC sono stati utilizzati oltre 30 server e più di 40 controller, mentre la gestione locale dei parametri climatici è demandata a oltre 200 pannelli di controllo digitali da parete. Oltre 20 controller DALI collegati ad altrettante interfacce per l’azionamento degli ombreggianti regolano l’illuminazione in ogni ambiente, in funzione delle presenze rilevate da oltre 200 multisensori.

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