Lo sviluppo di una documentazione completa ed esaustiva nelle diverse fasi di progettazione rappresenta un requisito fondamentale per realizzare impianti rispondenti ai requisiti dei committenti e conformi a norme e leggi, anche alla luce del nuovo codice dei contratti pubblici.
Per tutte le discipline che concorrono alla realizzazione di un edificio, ovvero opere civili, strutture e impianti, l’elaborazione della documentazione di progetto per interventi privati e pubblici è stata finora articolata in 3 livelli di successivi approfondimenti tecnici: preliminare, definitivo ed esecutivo.
Un’importante novità è stata recentemente introdotta con il decreto legge n.36 del 31 marzo 2023 che ha aggiornato il Codice dei contratti pubblici con l’eliminazione dell’obbligo di redazione del progetto definitivo, prevedendo quindi soltanto due livelli riferiti al progetto di fattibilità tecnica ed economica (PFTE) e al progetto esecutivo.
A ogni livello corrisponde una precisa funzione nell’ambito del processo di progettazione. Questo viene svolto con modalità di verse a seconda del tipo di appalto. Nel caso di appalto semplice tutti i livelli di progettazione vengono sviluppati dalla società di ingegneria incaricata dal committente, mentre nel caso di appalto integrato (in inglese Design/Build) il progetto esecutivo è in carico all’impresa aggiudicataria, che deve essere quindi affiancata da un progettista da questa incaricato.
Inoltre, è da sottolineare che per la maggior parte degli interventi il team di progettazione deve essere completato con gli specialisti di altre discipline relative a prevenzione incendi, acustica e idrogeologia, che hanno un impatto fondamentale sul progetto degli impianti.
In ambito pubblico il progetto viene sempre sottoposto a una procedura di approvazione attraverso un processo di verifica e validazione dei diversi livelli; in ambito privato la validazione solitamente viene invece eseguita soltanto per opere di elevata complessità e valore economico.
Infine, se l’edificio è oggetto della certificazione di sostenibilità LEED è possibile acquisire crediti prevedendo un processo di commissioning di tipo avanzato con verifiche che iniziano già nella fase del progetto.
Il progetto preliminare
Nella fase preliminare vengono definite le caratteristiche qualitative e funzionali delle opere. Il quadro dei requisiti esigenziali del committente e delle specifiche prestazioni da fornire deve contenere anche la descrizione delle motivazioni che hanno portato alla scelta della soluzione adottata in base alla valutazione tecnico-economica di altre eventuali possibili opzioni, eventualmente corroborata da una stima di massima delle prestazioni energetiche. Purtroppo è invece ancora pratica comune, per contenere costi e tempi di progettazione, considerare un singolo concetto progettuale ma ciò preclude l’opportunità di proporre al committente la soluzione migliore.
Nella fase preliminare deve aver luogo anche il primo confronto con architetto e strutturista per definire le prime informazioni relative a tipologia di edificio, superfici e volumi climatizzati, affollamenti, impatto estetico e ingombro degli impianti, anche e soprattutto al fine di valutare posizione e dimensione degli spazi tecnici sulla base di stime che possono essere effettuate mediante parametri dettati dall’esperienza oppure calcoli di larga massima (figura 1).
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Per esempio, si deve valutare la disponibilità e funzionalità delle coperture e dei locali ai piani interrati per consentire l’alloggiamento dei componenti impiantistici principali, come centrali termiche, frigorifere, idriche e antincendio, come pure di cavedi e asole per i montanti impiantistici e degli spazi a soffitto e a pavimento per le dorsali orizzontali.
Molto importante in questa fase è anche la comunicazione dei concetti progettuali attraverso l’elaborazione di schemi funzionali e sezioni bioclimatiche (figura 2).
Il progetto preliminare ha lo scopo di stabilire le caratteristiche più significative delle opere anche, e soprattutto, in funzione del budget economico e quindi deve prevedere, oltre a una relazione descrittiva e elaborati grafici, il calcolo estimativo del costo delle opere.
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La relazione illustrativa contiene la descrizione dettagliata della soluzione selezionata e della fattibilità dell’intervento, documentata anche attraverso i primi risultati dello studio di impatto ambientale e delle indagini relative alle diverse discipline specialistiche correlate al progetto dell’opera (acustica, prevenzione incendi, idraulica, geologia, sismica ed archeologia).
La relazione contiene anche la descrizione relativa agli accertamenti eseguiti in ordine alle eventuali interferenze con i sottoservizi presenti nel sito, con la proposta di soluzioni e la valutazione dei prevedibili oneri. Gli elaborati grafici comprendono schemi funzionali, planimetrie e sezioni nel numero e nelle scale necessarie a permettere l’individuazione di massima delle caratteristiche spaziali, tipologiche, funzionali e tecnologiche delle opere. Infine, vengono analizzati gli aspetti economici sviluppando la stima del costo delle opere sulla base di valori parametrici.
È da sottolineare l’importanza del progetto preliminare per definire il quadro esigenziale, il budget e quindi le soluzioni impiantistiche da adottare. La figura 3 mostra l’impatto negativo che eventuali modifiche apportate nelle successive fasi del progetto possono avere sui costi e sulle prestazioni degli impianti.
Il progetto deve essere verificato e approvato formalmente dal committente nei contenuti tecnici ed economici.
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Il progetto definitivo
Il progetto definitivo individua compiutamente le opere da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti nel progetto preliminare approvato. Esso contiene la documentazione necessaria ai fini del rilascio dell’autorizzazione da parte del comune di competenza nel rispetto di quanto previsto nel regolamento edilizio e di tutta la normativa relativa alla sicurezza, alla prevenzione incendi, all’igiene sanitaria e all’efficienza energetica.
Gli elaborati descrittivi e grafici, nonché i calcoli, devono essere sviluppati a un livello di definizione tale da evitare che nella successiva progettazione esecutiva possano verificarsi apprezzabili modifiche tecniche e differenze di costo. Oltre alla relazione descrittiva il progetto comprende calcoli degli impianti, elaborati grafici, elenco dei prezzi unitari, computo metrico estimativo e cronoprogramma.
La relazione descrittiva fornisce tutti gli elementi atti a dimostrare la rispondenza al progetto preliminare e alle eventuali prescrizioni dettate in sede di approvazione dello stesso. Essa contiene la descrizione dei diversi impianti previsti, motivando le soluzioni adottate e descrivendone il funzionamento. I calcoli degli impianti devono permettere la verifica della conformità a norme e leggi e devono consentire la definizione di caratteristiche tecniche e dimensioni delle reti di distribuzione dei fluidi, delle apparecchiature e degli spazi tecnici.
Gli elaborati grafici sono costituiti da planimetrie, sezioni e schemi funzionali nel numero e con un livello di dettaglio tale da permettere l’individuazione dimensionale dell’intervento in base a una definizione delle prestazioni richieste ai principali componenti impiantistici, pur considerando che i modelli finali verranno decisi dall’appaltatore una volta scelto il costruttore del componente medesimo. Il posizionamento deve dunque tener conto dell’ingombro e del peso di massima delle apparecchiature da installare assumendo i dati caratteristici che permettono l’esecuzione contestuale di tutti i calcoli impiantistici e strutturali.
Le reti di distribuzione dei fluidi devono essere rappresentate nella forma e nelle posizioni definitive con indicazione dei diametri nominali per le tubazioni o dei diametri equivalenti per i canali d’aria, con specifica della conduttanza unitaria e dello spessore dei rivestimenti coibenti e/o fonoassorbenti. Staffaggi, ancoraggi e controventature antisismiche devono essere indicati nelle tipologie, posizioni e dimensioni reali, riferite alle dimensioni nominali delle tubazioni e delle canalizzazioni.
Gli schemi funzionali e il dimensionamento dei singoli impianti devono riportare le caratteristiche di calcolo delle portate e delle perdite di carico, con indicazione delle caratteristiche e della tipologia di pompe di calore, UTA, elettropompe, circolatori, valvole di regolazione e sicurezza, ventilatori ed estrattori.
Le planimetrie e le sezioni riportano i tracciati principali delle reti impiantistiche con la localizzazione delle centrali dei diversi apparati in modo tale da poter determinare il relativo costo. Devono essere indicate e dimensionate anche le opere murarie, quali basamenti, cunicoli, opere accessorie di sostegno e ancoraggio, opere speciali per appoggio e ancoraggio sulle coperture.
Un elemento fondamentale del progetto definitivo è l’elenco dei prezzi unitari per la redazione del quale devono essere utilizzati i valori indicati sui prezziari correnti nell’area interessata oppure determinati attraverso specifiche analisi prezzi.
Queste devono essere condotte applicando alle quantità di materiali, mano d’opera, noli e trasporti, necessari per la realizzazione delle quantità unitarie di ogni voce, i rispettivi prezzi elementari dedotti da listini ufficiali o delle locali Camere di commercio oppure dai prezzi correnti di mercato, e aggiungendo una percentuale variabile tra il 13 e il 17%, a seconda della categoria e tipologia dei lavori, per spese generali e del 10% come utile d’impresa. Il computo metrico estimativo viene redatto applicando alle quantità previste delle diverse voci delle lavorazioni i prezzi unitari riportati nell’elenco prezzi.
Infine, il cronoprogramma è composto da un diagramma che rappresenta graficamente la pianificazione delle lavorazioni nei principali aspetti di sequenza logica e temporale.
Contestualmente alla richiesta del titolo abilitativo occorre presentare anche la relazione energetica ex Legge 10, elaborato previsto dal D.Lgs 192/2005 al cui interno vengono inseriti i calcoli e le verifiche previsti dalle normative vigenti, al fine di attestare la rispondenza alle prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e dei relativi impianti termici.
L’obbligo si riferisce alle opere di nuova costruzione, ampliamento, ristrutturazione e manutenzione straordinaria. Per accedere alle misure incentivanti in materia di ecosostenibilità previste dai regolamenti edilizi è necessario presentare un’ulteriore documentazione. Il Comune di Milano prevede, ad esempio, 1a compilazione di 10 documenti detti “schede requisito” relative alle prestazioni minime da rispettare.
Il progetto esecutivo
Il progetto esecutivo costituisce l’ingegnerizzazione di tutte le lavorazioni e deve essere sviluppato a un livello di definizione tale da consentire l’appalto delle opere attraverso l’identificazione esatta di ciascun elemento per forma, tipologia, qualità, peso e dimensione. Esso definisce le opere da realizzare in ogni dettaglio e particolare, anche attraverso specifici riferimenti agli elaborati grafici, con la scelta dei precisi modelli delle apparecchiature da utilizzare accompagnate dai dati caratteristici forniti e certificati dalle ditte costruttrici.
La tabella 1 mostra l’elenco della documentazione di progetto che solitamente viene prodotta. La relazione contiene l’illustrazione dei criteri seguiti per trasferire sul piano esecutivo le soluzioni previste dal progetto definitivo approvato. I calcoli esecutivi sono eseguiti con riferimento alle condizioni di esercizio e devono permettere di stabilire e dimensionare tutte le apparecchiature, tubazioni, canalizzazioni e qualsiasi altro elemento necessario per la funzionalità dell’impianto stesso, nonché consentire di determinarne il prezzo.
Per ottimizzare la taglia delle apparecchiature in funzione agli effettivi carichi termici e frigoriferi è opportuno sviluppare una simulazione energetica in regime dinamico (figura 4). I calcoli devono essere accompagnati da una relazione, illustrativa dei criteri e delle modalità di calcolo, che ne consenta un’agevole lettura e verificabilità.
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Le specifiche tecniche contengono la descrizione delle caratteristiche funzionali e qualitative di materiali e apparecchiature, inclusi tutti i requisiti di installazione, avviamento e collaudo, mentre gli elaborati grafici sviluppano quelli del progetto definitivo, con l’aggiunta di tutti i particolari costruttivi, in scala solitamente non inferiore a 1:50 e comunque in modo da consentire all’impresa installatrice una sicura interpretazione ed esecuzione dei lavori in ogni loro elemento.
La progettazione esecutiva degli impianti deve essere sviluppata in forma integrata con quella delle strutture e delle opere civili al fine di assicurare il coordinamento tra le diverse discipline e di prevedere esattamente ingombri, passaggi, cavedi e attraversamenti e di ottimizzare le fasi di installazione.
In casi particolari può rendersi necessaria l’elaborazione di simulazioni CFD, ad esempio per la verifica della fattibilità tecnica dell’installazione di pompe di calore in spazi tecnici limitati (figura 5).
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Fondamentale risulta il progetto antisismico degli elementi non strutturali e degli impianti che deve comprendere gli elaborati grafici d’insieme e di dettaglio di ancoraggi, staffaggi e controventature.
Il piano di manutenzione prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi, le attività necessarie per mantenere nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l’efficienza e il valore economico delle opere.
I piani di sicurezza e di coordinamento descrivono l’organizzazione delle lavorazioni atta a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e sono integrati da un disciplinare contenente le prescrizioni operative atte a garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni con la stima dei costi per dare attuazione alle prescrizioni.
Infine, il computo metrico estimativo costituisce l’aggiornamento di quello del progetto definitivo per le parti d’opera che hanno subito eventuali modifiche.
- relazione generale
- relazioni specialistiche
- calcoli esecutivi
- specifiche tecniche dei materiali
- elaborati grafici
- piani di manutenzione dell’opera e delle sue parti
- aggiornamento del piano di sicurezza e di coordinamento
- quadro di incidenza della manodopera
- cronoprogramma
- elenco dei prezzi unitari ed eventuali
- analisi computo metrico estimativo e quadro economico
- schema di contratto e capitolato speciale d’appalto
- relazione tecnica ed elaborati di applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), soltanto per appalti pubblici
La salubrità degli impianti
Al fine di garantire che gli impianti di climatizzazione e idrosanitario garantiscano livelli ottimali della qualità dell’aria indoor e dell’igiene dell’acqua è fondamentale che il progetto esecutivo sia completo di una serie di informazioni che, purtroppo, vengono invece spesso omesse.
La relazione deve contenere una descrizione dettagliata della modalità di funzionamento prevista, in particolare per quanto riguarda il sistema di regolazione e supervisione, con indicazioni specifiche relative al bilanciamento e alla messa in funzione di tutti i sistemi idrici, inclusa la procedura di lavaggio e disinfezione. Lo schema funzionale dell’impianto idrosanitario deve riportare l’indicazione di tutte le valvole (regolazione, intercettazione, bilanciamento) e le dimensioni dei tubi con i valori di portata e temperatura dell’acqua calda e fredda.
Inoltre, è necessario indicare le sonde di temperatura, i sistemi di riempimento, di scarico e di reintegro e tutti i punti di campionamento. Lo schema funzionale dell’impianto HVAC deve riportare l’indicazione delle sonde di temperatura, umidità e di qualità dell’aria, mentre sulle piante è necessario indicare la posizione e le caratteristiche tecniche di tutte le apparecchiature.
Il progetto del sistema BMS deve comprendere schemi funzionali ed elenchi punti. Il piano di manutenzione dovrebbe includere uno schema di flusso per identificare in modo immediato i punti dell’impianto ove si possono verificare condizioni di potenziale rischio di formazione e proliferazione del batterio della Legionella (figura 6).
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Il nuovo Codice dei contratti pubblici
Gli obiettivi di semplificazione e snellimento delle procedure del nuovo Codice dei contratti pubblici hanno portato alla riduzione dei livelli progettuali da tre a due mediante l’eliminazione del progetto definitivo in favore di un approfondimento del progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE).
Questo deve essere elaborato sulla base di analisi e studi che individuino, tra le diverse opzioni possibili, quella che garantisce il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, tenendo conto delle specifiche esigenze da soddisfare e delle prestazioni richieste.
Il PFTE definisce le caratteristiche dimensionali, tipologiche, funzionali e tecnologiche degli interventi da realizzare e include i riferimenti necessari all’eventuale utilizzo del BIM come strumento per la gestione informativa digitale della costruzione. Il progetto comprende tutti gli elementi indispensabili per il rilascio delle autorizzazioni e approvazioni necessarie da parte dell’amministrazione pubblica.
In particolare, è da segnalare l’obbligo di redazione della relazione di sostenibilità dell’opera che deve contenere la verifica degli eventuali contributi significativi ad almeno uno o a più obiettivi ambientali, quali mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine, transizione verso un’economia circolare, prevenzione e riduzione dell’inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Inoltre, essa deve contenere quanto segue:
- stima della Carbon Footprint dell’opera in relazione al ciclo di vita;
- stima della valutazione del ciclo di vita in ottica di economia circolare, seguendo le metodologie e gli standard internazionali (Life Cycle Assessment – LCA);
- analisi del consumo complessivo di energia con l’indicazione delle fonti per il soddisfacimento del bisogno energetico, anche con riferimento a criteri di progettazione bioclimatica;
- definizione delle misure per ridurre le quantità degli approvvigionamenti esterni (riutilizzo interno all’opera) e delle opzioni di modalità di trasporto più sostenibili dei materiali verso/dal sito di produzione al cantiere
- stima degli impatti socio-economici dell’opera, con specifico riferimento a promozione dell’inclusione sociale, riduzione delle disuguaglianze e dei divari territoriali, miglioramento della qualità della vita dei cittadini
- individuazione delle misure di tutela del lavoro dignitoso, in relazione all’intera filiera societaria dell’appalto (subappalto)
- utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative, incluse applicazioni di sensoristica per l’uso di sistemi predittivi (struttura, geotecnica, idraulica, parametri ambientali).
Il progetto esecutivo, in piena coerenza con il PFTE, sviluppa un livello di definizione tale da individuare compiutamente funzione, requisiti, qualità, costi e tempi di esecuzione ed è composto dai documenti indicati nella tabella 1.
Qualora siano utilizzati metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni (BIM), il progetto esecutivo sviluppa un livello di definizione degli oggetti conforme a quanto specificato nel capitolato informativo.
Di regola, il progetto esecutivo deve essere redatto dallo stesso soggetto che ha predisposto il PFTE. Nel caso in cui motivate ragioni giustifichino l’affidamento disgiunto, il nuovo progettista deve accettare senza riserve l’attività progettuale già svolta in precedenza per garantire la coerenza tra i due livelli progettuali.
- relazione generale
- relazione tecnica, corredata di rilievi, accertamenti, indagini e studi specialistici
- studio di impatto ambientale, per le opere soggette a valutazione di impatto ambientale
- relazione di sostenibilità dell’opera
- modelli informativi e relativa relazione specialistica, nei casi previsti dal codice;
- elaborati grafici nelle scale adeguate, integrati e coerenti con i contenuti dei modelli informativi, quando presenti
- computo metrico estimativo di massima
- cronoprogramma
- piano di sicurezza e di coordinamento, con stima dei costi
- piano preliminare di manutenzione
- piano preliminare di monitoraggio geotecnico e strutturale
La figura 7 mostra lo schema di flusso del processo completo di progettazione ed esecuzione di un’opera pubblica. È da notare l’obbligo in capo all’impresa appaltatrice dello sviluppo del progetto costruttivo, comunemente definito “as-built”, ovvero che descrive le opere effettivamente realizzate.
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Gestione informatica digitale
L’articolo 43 del nuovo Codice degli appalti prescrive che, a decorrere dal 1° gennaio 2025, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti adottino metodi e strumenti di gestione informativa digitale per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti in caso di importi a base di gara superiori a 2 milioni di euro (figura 8).
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La disposizione non si applica agli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, a meno che essi non riguardino opere precedentemente eseguite con l’uso dei suddetti metodi e strumenti di gestione informativa digitale.
Anche al di sotto della soglia di importo minima, le stazioni appaltanti possono adottare metodi e strumenti digitali, eventualmente prevedendo nella documentazione di gara un punteggio premiale relativo alle modalità d’uso di tali metodi. A tale scopo devono essere utilizzate piattaforme interoperabili con formati aperti non proprietari per non limitare la concorrenza tra i fornitori di tecnologie e il coinvolgimento di specifiche progettualità tra i progettisti, nonché per consentire il trasferimento dei dati tra pubbliche amministrazioni e operatori economici incaricati dell’esecuzione del contratto.
La documentazione propedeutica
Una delle principali novità introdotte dal nuovo Codice è rappresentata dalla definizione dettagliata della documentazione tecnica propedeutica da predisporre e approvare prima dell’avvio dei due livelli di progettazione. L’allegato I.7 individua e descrive infatti 3 documenti preliminari:
- quadro esigenziale (QE);
- documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP);
- documento di indirizzo alla progettazione (DIP).
Il quadro esigenziale (QE) è il documento che viene redatto e approvato dall’amministrazione nella fase antecedente alla programmazione dell’intervento e che individua, sulla base di dati disponibili, in relazione alla tipologia dell’opera da realizzare o all’erogazione del servizio, gli obiettivi generali.
Esso descrive gli obiettivi generali da perseguire attraverso la realizzazione dell’intervento, con i relativi indicatori chiave di prestazione e l’impatto che l’opera può avere nei confronti della collettività, e i fabbisogni, le esigenze qualitative e quantitative del committente, della collettività o della specifica utenza alla quale l’intervento è destinato, che dovranno essere soddisfatti attraverso la realizzazione dell’intervento stesso
Il documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP) viene redatto nel rispetto dei contenuti del quadro esigenziale ed è finalizzato a individuare, sulla base del confronto tra le alternative prese in considerazione, la soluzione migliore sia per l’ambiente che per la collettività in termini di costi e di benefici, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e alle prestazioni da fornire. Il DOCFAP è obbligatorio per i lavori di importo pari o superiore a 5.538.000 euro, mentre per interventi di importo dei lavori superiore a 150.000 euro è facoltà del committente richiedere la redazione del DOCFAP.
Infine, il documento di indirizzo alla progettazione (DIP), redatto in coerenza con il quadro esigenziale e con la soluzione individuata nel DOCFAP, ha lo scopo di individuare le caratteristiche, i requisiti e gli elaborati progettuali necessari per la definizione di ogni livello della progettazione, in rapporto alla dimensione, alla specifica tipologia e alla categoria dell’intervento.
L’allegato I. 7 attribuisce espressamente alla competenza della stazione appaltante/l’elaborazione del quadro esigenziale e del DIP, mentre non fornisce specifiche indicazioni sulla modalità di redazione del DOCFAP e sull’eventuale possibilità di avvalersi di soggetti esterni.